venerdì 18 febbraio 2011

Due Messia?


La traduzione della parola ebraica “mashiach” è semplicemente “unto”. Questo aggettivo è applicato a diversi personaggi, i quali ricevevano un’unzione, come i re, i kohanim, e dei profeti; persino un re gentile, Ciro, è chiamato “mashiach” , cioè, “messia” (Isaia 45:1). Dunque, chi era “il Messia”? Al di fuori dell’ambiente Giudaico, pochi sanno che in realtà si dovrebbe piuttosto chiedere chi sono “i Messia”. Nell’Evangelo troviamo che infatti, gli Ebrei non aspettavano solo un Messia:
Yohanan 1:19 Questa è la testimonianza di Yohanan, quando i Giudei mandarono da Yerushalaym dei kohanim e dei Leviti per domandargli: «Tu chi sei?» 20 Egli confessò e non negò; dichiarò: «Io non sono il Messia». 21 Essi gli domandarono: «Chi sei dunque? Sei Eliyahu?» Egli rispose: «Non lo sono»; «Sei tu il Profeta?» Egli rispose: «No». 22 Essi dunque gli dissero: «Chi sei? affinché diamo una risposta a quelli che ci hanno mandati. Che dici di te stesso?». 24 Quelli che erano stati mandati da lui erano dei farisei; 25 e gli domandarono: «Perché dunque immergi, se tu non sei il Messia, né Eliyahu, né il Profeta
E’ chiaro che qui a Yohanan viene chiesto se è uno di tre personaggi: il Messia, Eliyahu o “il Profeta”. Sappiamo chi è Eliyahu, quindi rimane scoprire chi sono il Messia e il Profeta. La venuta di Eliyahu fu annunciata da Malakhi:
Ecco, Io vi mando il Profeta Eliyahu, prima che venga il giorno di HaShem, giorno grande e terribile” (Malakhi 4:5).
Eliyahu dunque, non è il Messia, il quale è stato annunciato dai Profeti, come abbiamo già visto in questo studio. Rimane ancora quello definito semplicemente come “il Profeta”:
Per te HaShem, il tuo Elohim, farà sorgere in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un Profeta come me; a lui darete ascolto! Io farò sorgere per loro un Profeta come te in mezzo ai loro fratelli, e metterò le Mie parole nella sua bocca ed egli dirà loro tutto quello che Io gli comanderò” (Deuteronomio 18:15,18).
Ecco, questo è “il Profeta” come Mosheh, la cui venuta era stata annunciata a Mosheh. Questa promessa è particolare, perché questo Profeta doveva sorgere, non direttamente in mezzo a loro, ma ai suoi fratelli... quali fratelli? – Nel tempo di Mosheh probabilmente questo non risultava chiaro, ma quando Yeshua fu manifestato, infatti c’erano due popoli che aspettavano un Messia: i Giudei, e la Casa di Israele, loro fratelli. Mosheh era un Levita, quindi questo Profeta doveva avere un qualche rapporto con il ministerio levitico, quello dei kohanim.
Effettivamente, nei tempi di Yeshua sia i Giudei che gli altri Israeliti aspettavano due Messia, sia nell’ambiente giudaico che in quello esseno. Non ci dilungheremo qui nel presentare i due Messia secondo il concetto esseno, perché come abbiamo già detto, le loro dottrine non erano secondo le Scritture ma secondo i libri apocrifi, principalmente Henok; il loro Elohim non era HaShem delle Scritture ma somigliava molto di più al Signore della Luce zoroastrico, AhuraMazda, ed i loro due Messia erano emanazioni angeliche, incarnazioni d’Elohim. Nei rotoli di Qumran si definiscono questi due come il Messia d’Aharon ed il Messia d’Israele.

Quello che ci interessa è l’identificazione biblica dei Messia. Abbiamo già accennato che dalle Scritture ispirate emergono due Redentori, identificati come “Mashiach ben-David”, il Re, Messia della Casa di Yehudah e Sovrano che stabilirà il Regno Davidico, e “Mashiach ben-Yosef”, Messia sofferente, colui che riscatterà la Casa di Israele, ovvero “il Profeta”, che precede al Messia ben-David. Questa è tuttóra l’interpretazione rabbinica. Anche in Zekharyah 4:14 è scritto: “Allora egli disse: «Questi sono i due unti che stanno presso l’Elohim di tutta la terra»” ‒ due unti, due Messia. Documenti dell’epoca attestano che l’idea dei due Messia era diffusa già nel periodo precedente a Yeshua, come risulta nei Targummim e nei Midrashim.
Questi due Messia sono identificabili nelle Scritture, per esempio nei seguenti brani:
1)
Daniel 7:13-14 Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d’uomo; egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui; gli furono dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto.
2)
Zekharyah 9:9 Esulta grandemente, o figlia di Tzion, manda grida di gioia, o figlia di Yerushalaym; ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e vittorioso, umile, in groppa a un asino, sopra un puledro, il piccolo dell’asina. 10 Io farò sparire i carri da Efrayim, i cavalli da Yerushalaym e gli archi di guerra saranno distrutti. Egli parlerà di pace alle nazioni, il suo dominio si estenderà da un mare all’altro, e dal fiume sino alle estremità della terra. 11 Per te, Israele, a motivo del sangue del tuo Patto, io libererò i tuoi prigionieri dalla fossa senz’acqua.
Quello descritto dal Profeta Daniel è il Messia della Casa di Yehudah, che verrà sulle nuvole del cielo (non montato su un animale); invece quello descritto dal Profeta Zekharyah è il Messia della Casa di Israele; come abbiamo già specificato, “Israele, a motivo del sangue del tuo Patto” è il Patto a cui Yeshua fa riferimento quando disse: «Questo calice è il nuovo Patto nel mio sangue, che è versato per voi»” (Luca 22:20). Questo non è il Patto di Yehudah, ma d’Israele. Il Patto di riscatto di cui la Casa di Israele, esclusa dal Patto Mosaico, ha bisogno. Quindi, Yeshua s’identifica con il Messia ben-Yosef, il “Messia sofferente”, “il Profeta”.
Nel Midrash Rabbah è scritto: “Così come Mosheh, il Messia sarà rivelato, poi nascosto, e poi rivelato di nuovo” (Bemidbar Rabbah 11:2).
Infatti, Yeshua è stato rivelato alla Casa di Israele come il “Messia ben-Yosef”, e fu nascosto fino a quando si rivelerà alla Casa di Yehudah come “Messia ben-David”. Allora saranno compiute tutte le profezie. Le profezie messianiche non adempiute da Yeshua sono quelle che corrispondono proprio al Messia della Casa di Yehudah, ovvero, il Messia che i Giudei aspettano, secondo le profezie delle Scritture.
In questo contesto ha una spiegazione l’enigmatica domanda di Yohanan l’immersore:
Luca 7:19 Ed egli, chiamati a sé due dei suoi discepoli, li mandò dal Maestro a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro20 Quelli si presentarono a Yeshua e gli dissero: «Yohanan l’immersore ci ha mandati da te a chiederti: “Sei tu colui che deve venire o ne aspetteremo un altro?”» 21 In quella stessa ora, Yeshua guarì molti da malattie, da infermità e da spiriti maligni, e a molti ciechi restituì la vista. 22 Poi rispose loro: «Andate a riferire a Yohanan quello che avete visto e udito: i ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata speranza».
Dopo che Yohanan lo ha annunciato e testimoniato di lui, dicendo: «Ecco l’Agnello di Elohim, che toglie il peccato del mondo!»... e fissando lo sguardo su Yeshua, che passava, disse: «Ecco l’Agnello di Elohim!» (Yohanan 1:29,36), e poi: «Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco», che genere di domanda è questa? Perché Yohanan chiede se si doveva aspettare un altro? A questa insolita domanda molti hanno tentato di dare le più svariate spiegazioni. Yohanan era in prigione, e se Yeshua era il Messia ben-David, avrebbe dovuto stabilire il Regno, quindi, rendere liberi i prigionieri del suo popolo. Anche la risposta di Yeshua è molto chiara: il suo ministerio era non quello del Messia di Yehudah, ma di quello di Israele...
L’aspettativa che Yeshua adempisse tutte le profezie messianiche, cioè, quelle che riguardano proprio il Regno Davidico ‒compito del Messia della Casa di Yehudah‒ si palesa nell’ultima domanda che gli rivolsero i discepoli:
Quelli dunque che erano riuniti gli domandarono: «Maestro, è in questo tempo che ristabilirai il Regno a Israele?»” (Atti 1:6).
Questi stessi discepoli avevano però riconosciuto quale dei “due” Messia era Yeshua. Allora non esisteva alcun’entità chiamata “Israele”, se non in modo virtuale; esistevano la Giudea, la Samaria e la Galilea. Quindi, Israele non poteva avere alcun re, mentre la Giudea sì. Ciononostante, egli non è mai stato chiamato “Re di Giudea” – sono stati i Romani che, non conoscendo alcun popolo chiamato “Israele”, infatti, scrissero “Re dei Giudei”, ma questo titolo non gli è mai stato ascritto né dai suoi discepoli né dal popolo:
Natanael gli rispose: «Rabbì, tu sei il Figlio di Elohim, tu sei il Re d’Israele»” (Yohanan 1:49) ...la folla... prese dei rami di palme, uscì a incontrarlo, e gridava: «Hoshianna! Benedetto colui che viene nel nome di Adonay, il Re d’Israele!» (Yohanan 12:13). «Il Messia, il Re d’Israele, scenda ora dalla croce, affinché vediamo e crediamo!» (Marco 15:32)
Il Re d’Israele, dunque, il Messia della Casa di Israele, come egli stesso ribadì:
Ma egli rispose: «Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della Casa di Israele»” (Matteo 15:24).
«Perché com’è il lampo che balenando risplende da una estremità all’altra del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima bisogna che egli soffra molte cose, e sia respinto da questa generazione» (Luca 17:24-25).
Da dove proviene quest’ultima dichiarazione di Yeshua, che “prima bisogna che egli soffra molte cose, e sia respinto da questa generazione”? ... da altri documenti giudaici dell’epoca, che confermano che la venuta del Messia della Casa di Israele avrebbe preceduto quella del Messia Davidico:
«I loro peccati saranno caricati su di te come un giogo di ferro; essi soffocheranno il tuo spirito. Per causa dei loro peccati, la tua lingua s’attaccherà al tuo palato. Accetterai questo? Altrimenti, Io toglierò questo decreto su di te». Il Messia rispose: «Sovrano dell’universo, quanto durerà questo?»; Elohim gli disse: «Efrayim, Mio unto in verità, già dai sei giorni della Creazione tu hai preso questo peso su di te. Adesso, il tuo dolore è il Mio dolore». Il Messia rispose: «Sovrano dell’universo, io accetto questo con allegrezza nella mia anima e gioia nel mio cuore, affinché neppure uno della Casa di Israele perisca; non solo quelli viventi, ma anche quelli già morti. Basta al servo essere come il suo maestro»” (Midrash Pesqitah Rabbah, 36).
Il Targum Yehonatan, scritto da un discepolo di Rav Hillel, spiega che il “trafitto” di Zekharyah 12:10 è il Messia ben-Efrayim; altre autorità rabbiniche affermano che la causa del cordoglio in Zekharayh 12:12 è l’uccisione del Messia ben-Yosef.
Questi sono concetti che avevano molto chiari, sia Yeshua, sia i farisei e tutti i Giudei.
Finché le profezie riguardanti il Messia della Casa di Yehudah non saranno compiute, i Giudei non possono riconoscere alcun Messia!
 

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